CHI SONO

Sei entrato nel mio sito che poi è un insieme di siti diversi riuniti qui. Spesso le cose si possono ripetere ma col tempo provvederò a risolvere anche questo problema.

Salve! Sono Sergio Delli Carri

e ogni tanto ho qualche idea...

Ho 71 anni. Vivo da 6  anni a Roma. Dal 1° settembre 2015 sono in pensione. Mi interesso di politica. Ho anche altre passioni come la storia, i viaggi, le lingue straniere, etc.

Su Internet sono conosciuto anche come Don Chisciotte

IO NON HO PADRONI. Fuori da ogni schema. Non omologato, nè servo nè padrone. Ribelle sempre, fino alla vittoria!

 

«A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che "ogni straniero è nemico".

Per lo più questa convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente; si manifesta solo in atti saltuari o incoordinati, e non sta all'origine di un sistema di pensiero.

Ma quando questo avviene, quando il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo, allora al termine della catena sta il lager.

Esso è il prodotto di una concezione del mondo portata alle sue conseguenze con rigorosa coerenza: finché la concezione sussiste, le conseguenze ci minacciano.»

 

Primo Levi


 

"Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l’imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile"

 

Woody Allen

UNA FILOSOFIA DI VITA

Viviamo ogni giorno come se fosse l'ultimo.

Quando si muore si lascia tutto : un miserabile carrozzone come un grande impero.

E noi crediamo che in quel momento sia molto meglio essere stati Zingari che re.

Non pensiamo alla morte.

Non la temiamo, ecco tutto.

 

Spatzo

Potete scrivermi al seguente indirizzo:

 sedelca@libero.it

 

 

IL DIAVOLO DI MERGELLINA

 



Napoli: Chiesa di Santa Maria del Parto




IL DIAVOLO DI MERGELLINA


Molte erano le belle cortigiane nella Napoli cinquecentesca. Ma, tra tutte risaltava Vittoria d’Avalos; la più bella, la più contesa e la più ricercata in tutti i salotti grazie anche al suo fascino, strano miscuglio di grazia, femminilità e leggerezza. Biondoramata, un corpo perfetto ed una carnagione chiarissima. Era anche spiritosa e civetta Donna Vittoria e gli uomini impazzivano per lei. Ma lei, come accade sempre, si innammorò dell’unico che non poteva, proprio non poteva ricambiarla. Anch’egli biondo, bello come l’Arcangelo Michele, praticamente tutte le donne di corte erano innamorate di lui. Ma nel cuore di Diomede Carafa, giovane colto e raffinato, rampollo di una delle più nobili famiglie napoletane, c’era posto per un altro tipo di amore: l’amore divino. Diomede venne ordinato sacerdote, diventando ben presto vescovo, per la disperazione e la rassegnazione anche, di quasi tutte le fanciulle di corte. Quasi tutte… Vittoria, la più disperata di tutte era ben lungi dal rassegnarsi. Così andò a trovare il neo sacerdote e, in confessione, gli svelò il suo segreto d’amore…. Lei era innamorata perdutamente di lui. E lo disse in modo così appassionato e con tale trasporto, inoltre era talmente bella e attraente che in Diomede scoppiò un vero e proprio duello: come resistere ad una tentazione tale? Come sfuggire al Demonio, quando questo si presentava con le sembianze della più bella e seducente delle creature? Come far tacere la voce del sangue per ascoltare solo quella dell’anima, tra l’altro, già votata a Dio? Ingaggiò questo duello, tra il Bene e il Male, ma un male che era, per la verità, “grazziuso assai”. Donna Vittoria, per niente rassegnata tornava spesso alla carica con il bel sacerdote. Alla fine lui la spuntò. Riuscì a vincere la tentazione di quel demone e come ringraziamento a Dio per averlo mantenuto incorrotto, ordinò ad un suo amico pittore, Leonardo da Pistoia, un quadro che voleva essere un ex voto per l’enorme pericolo superato. Il quadro raffigura un San Michele, biondo, bellissimo –con le sembianze di Diomede – che trafigge con la spada un dragone dal corpo sinuoso, simile ad una sirena. Il volto, ovviamente quello di Donna Vittoria. Bellissimo. Questo dragone ha una corpo così morbido e flessuoso ed un volto così appassionato da impressionare l’osservatore molto più della visione della stessa tela. Chi guarda è molto più colpito dal fascino malizioso del demone che dalla scena rappresentata dal dipinto. La malia di Vittoria d’Avalos, e la sua demoniaca seduzione è stata immortalata in quel ritratto. Ancora oggi, i visitatori restano incantati dal fascino strano che emana da quel volto. Vittoria venne a conoscenza di quel ritratto quando lo stesso vescovo glielo fece vedere. Ne fu talmente sconvolta da scappare via all’istante. Da quel momento non si videro più. MERGELLINA. Di fonte al porticciolo turistico sorge una bella chiesetta, un poco elevata sul livello della strada. Si accede tramite una scaletta ed il suo sagrato è un gran bel terrazzo che domina tutto l’approdo e da dove si vedono partire a sera i pescatori. All’interno della chiesa è ancora oggi visibile uno strano ritratto. Raffigura la lotta del Bene contro le tentazioni del Male. L’angelo sterminatore, San Michele, ha un volto incantevole. E’ un bellissimo ragazzo biondo. Il Diavolo ha qualcosa di strano; non teme il suo uccisore, ma lo guarda con uno sguardo tale… quasi come se sapesse che in qualche modo lo domina, lo possiede. Ha un’espressione ammaliante, intrigante, infinitamente seducente. Colpisce la mente, la fantasia. La gente del luogo ha preso a proteggere quel ritratto. Ha dato a quella strana figura di sconfitto anche un nome. Potrebbe sembrare terribile, ma per loro è un nome rassicurante, domestico…. E’ il Diavolo di Mergellina. 

Liberamente tratto da: C.B. Manacorda “PARTENOPE MAGICA miti e leggende della Napoli antica” Editrice L’isola dei ragazzi.